Fine vita: SICP richiama i valori fondanti delle cure palliative e promuove la cultura della cura

GIANPAOLO FORTINI1, DANILA VALENTI2, MARCO MALTONI3, FERDINANDO GARETTO4

1Presidente SICP (Società Italiana di Cure Palliative); 2Vicepresidente SICP; 3Direttore Unità Cure Palliative AUSL Romagna; 4Responsabile medico Cottolengo Hospice - Chieri (To).

Pervenuto il 25 settembre 2025

Riassunto. Stiamo vivendo un momento delicato per le cure palliative. Avvertiamo il rischio che il dibattito sul suicidio medicalmente assistito trascini il nostro lavoro e i nostri valori dentro uno scontro politico e ideologico che non appartiene alla missione della Società Italiana di Cure Palliative. Il dibattito rischia di spostarsi dal tema originario – il suicidio medicalmente assistito – fino a mettere in discussione i fondamenti stessi delle cure palliative e, con essi, la nostra identità. Siamo consapevoli che questa identità è ancora in divenire: le Reti non sono pienamente sviluppate e la conoscenza delle cure palliative, nella società come nel mondo accademico e istituzionale, non è ancora solida quanto vorremmo. Ci muoviamo in un terreno che stiamo costruendo insieme, giorno dopo giorno, con impegno e passione. In queste settimane, l’attenzione pubblica e politica è stata accesa dalla proposta di legge sul SMA e dai relativi emendamenti. È naturale che emergano sensibilità differenti di fronte a un tema tanto complesso. SICP ribadisce l’importanza di un pensiero plurale e aperto al dialogo, insieme alla necessità di riaffermare i principi fondativi: la centralità della persona, l’accesso come diritto universale, il sostegno a famiglie e comunità, l’approccio multidisciplinare, l’impegno per formazione e ricerca, e il dialogo come ricchezza identitaria, rifiutando ogni tipo di strumentalizzazione. Le cure palliative sono un modello assistenziale globale che risponde ai bisogni complessi di pazienti e famiglie. Il diritto sancito dalla legge 38 va garantito a tutti, indipendentemente dal dibattito sullo SMA. La SICP richiama Istituzioni e Politica a investire risorse e visione per rafforzare le Reti e promuovere una vera cultura della cura e una vera cultura dell’accompagnamento, fondata sul rispetto e sulla dignità di ogni persona.

Parole chiave. Cure palliative, suicidio medicalmente assistito, mission societaria.

End-of-life: SICP reaffirms the core values of palliative care and promotes a culture of caring

Summary. We are going through a delicate moment for palliative care. We sense the risk that the debate on medically assisted suicide may drag our work and our values into a political and ideological clash that does not belong to the mission of the Italian Society of Palliative Care. The debate risks shifting from medically assisted suicide to questioning the very foundations of palliative care and our evolving identity. Our Networks are still developing, and awareness of palliative care in society, academia, and institutions is not yet as solid as we would wish. We are building this field together, day by day, with commitment and passion. The proposed law on physician assisted suicide has drawn public and political attention. SICP reaffirms the importance of a plural perspective open to dialogue, while stressing the need to reaffirm its founding principles: the centrality of the person, access as a universal right, support for families and communities, a multidisciplinary approach, commitment to education and research, and dialogue as a source of identity – rejecting any form of exploitation or misuse. Palliative care is a comprehensive care model that addresses the complex needs of patients and families.
The right enshrined in Law 38 must be guaranteed to all, regardless of the debate on medically assisted suicide. SICP calls on Institutions and Politics to invest resources and vision to strengthen the Networks and to promote a genuine culture of care and accompaniment, founded on respect and the dignity of every person.

Key words. Palliative care, physician assisted suicide, mission.

Stiamo vivendo un momento delicato per le cure palliative (CP). Avvertiamo il rischio che il nostro lavoro e i nostri valori vengano trascinati in un confronto politico e ideologico che non appartiene alla nostra missione. In questo contesto, il dibattito rischia di spostarsi dal tema specifico che lo ha originato – il suicidio medicalmente assistito (SMA) – fino a toccare i fondamenti stessi delle CP, mettendo in discussione la nostra identità.

Sappiamo bene quanto questa identità sia ancora in cammino. Le nostre Reti non sono ancora pienamente sviluppate e la conoscenza diffusa delle CP, sia nella società sia nel mondo accademico e istituzionale, non è ancora così solida come vorremmo. Ci muoviamo in un terreno che stiamo costruendo insieme, giorno dopo giorno, con impegno e passione.

Di fronte ad un dibattito che riguarda la fine della vita con cui ogni giorno si confrontano i palliativisti, il fatto che emergano opinioni e sensibilità differenti non solo è da considerarsi fisiologico ma è da prendere come segnale di una Società scientifica sana e aperta al dialogo e all’ascolto di tutte le posizioni, quale SICP vuole essere.

Le CP rappresentano un modello assistenziale clinico e organizzativo basato sulla presa in carico/cura dei bisogni multidimensionali della persona e della famiglia. Come SICP, sentiamo la responsabilità di ribadire con chiarezza i principi fondativi che guidano la nostra azione e che non devono essere in alcun modo messi in discussione.

La centralità della persona. La cura si rivolge alla persona nella sua interezza, non solo alla malattia. In un contesto di condivisione e di partecipazione alle cure, la dignità e la qualità della vita, il rispetto della persona in ogni fase della malattia e in ogni momento dell’esistenza, sono il nostro primo orizzonte.

L’accesso come diritto universale. Le CP non sono un privilegio né una scelta opzionale: sono un diritto di ogni cittadino, da garantire in modo equo e tempestivo, senza differenze di età, luogo o condizione sociale.

La famiglia e la comunità al centro. La nostra attenzione non riguarda soltanto la persona malata, ma anche chi gli sta accanto. Le CP sostengono famiglie e caregiver, rafforzando i legami comunitari e restituendo un senso di solidarietà.

L’approccio multidisciplinare, multiprofessionale e solidaristico. Nessuna professione da sola è sufficiente. Medici, Infermieri, Operatori Socio Sanitari, Psicologi, Assistenti Sociali, Fisioterapisti, Volontari e Assistenti Spirituali lavorano insieme per rispondere alla complessità dei bisogni del malato e della sua rete affettiva.

La formazione e la ricerca. Senza cultura e senza ricerca non c’è futuro. Promuovere percorsi formativi qualificati e sostenere la ricerca scientifica è indispensabile per consolidare la disciplina e garantirne l’autorevolezza.

Il dialogo e l’ascolto. La nostra società scientifica è una casa aperta, che accoglie sensibilità diverse e le fa dialogare. La pluralità è una ricchezza che rafforza l’identità e la coesione della nostra comunità.

Il rifiuto di ogni strumentalizzazione. Le CP non appartengono a partiti o ideologie. Sono patrimonio comune della società e della scienza, frutto di dedizione e competenza, e non possono diventare terreno di scontro politico.

Questi sono i punti che orientano il nostro impegno quotidiano e che vogliamo riaffermare anche di fronte al dibattito sugli emendamenti alla proposta di legge sullo SMA. Il nostro compito è quello di riaffermare che le cure palliative e il SMA rispondono a bisogni e a sensibilità diverse.

L’accesso alle CP è un diritto sancito dalla legge 38 oltre 15 anni fa, e prescinde dall’iter normativo relativo allo SMA. La possibilità di esigere tale diritto da parte del cittadino diventa misura tangibile del rispetto armonico dei principi ispiratori del nostro SSN: Universalità, Uguaglianza ed Equità, Globalità, Gratuità al momento del bisogno, Centralità della persona, Responsabilità pubblica, Partecipazione.

La SICP richiama le Istituzioni e la Politica a tali principi ribadendo che le CP devono diventare su tutto il territorio nazionale un diritto realmente garantito, esigibile in quanto tale e non come alternativa ad altre scelte. È necessario che le Istituzioni e la Politica si impegnino a maggiori investimenti non solo in termini di risorse ma anche di visione programmatoria.

Solo così, insieme, possiamo rafforzare la nostra identità e diffondere una cultura della cura, fondata sul rispetto e sulla dignità di ogni persona.

Conflitto di interessi: gli autori e l’autrice dichiarano l’assenza di conflitto di interessi.