Il tempo delle alleanze: costruire il futuro delle cure palliative

Le sinergie con le Università e le Scuole di Specializzazione in Medicina e Cure Palliative

GIANPAOLO FORTINI1, AUGUSTO CARACENI2

1Presidente SICP (Società Italiana di Cure Palliative); 2Direttore Cure Palliative - Hospice, Terapia del dolore e Riabilitazione Fondazione IRCCS, Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, Professore associato Dipartimento di Scienze Cliniche e di Comunità - Dipartimento di Eccellenza 2023- 2027, Università degli Studi di Milano.

Pervenuto l’8 maggio 2025

Riassunto. I cambiamenti demografici in atto, come l’invecchiamento della popolazione e la crescente diffusione delle malattie croniche, pongono i sistemi sanitari di fronte alla necessità di ripensare il ruolo delle cure palliative (CP). Tradizionalmente limitate alla gestione della fase terminale, le CP devono oggi essere integrate come disciplina trasversale lungo tutto il percorso di malattia. Questo articolo evidenzia l’importanza strategica della collaborazione strutturata tra Reti di Cure Palliative, Università e Scuole di Specializzazione in Medicina, al fine di promuovere una formazione professionale avanzata, incentivare la ricerca interdisciplinare e sviluppare modelli assistenziali innovativi e sostenibili. La Società Italiana di Cure Palliative propone un’alleanza operativa tra ambito accademico e clinico, basata su strumenti condivisi quali programmi formativi avanzati, iniziative di ricerca congiunte, percorsi di formazione interprofessionale, riviste scientifiche e forum nazionali. L’obiettivo è costruire un sistema di CP più equo, accessibile e radicato culturalmente, capace di affrontare le sfide attuali e future attraverso politiche pubbliche mirate, investimenti adeguati e un rinnovato impegno etico e culturale. Questo approccio integrato è essenziale per fare delle CP una componente centrale dell’assistenza sanitaria, migliorando la qualità di vita dei pazienti e delle loro famiglie.

Parole chiave. Cure palliative, integrazione, formazione avanzata, ricerca, modelli innovativi e sostenibili di assistenza.

The time of alliances: building the future of palliative care. Synergies with Universities and Schools of Specialization in Medicine and Palliative Care

Summary. Ongoing demographic shifts, such as population aging and the increasing prevalence of chronic diseases, are challenging healthcare systems to rethink the role of palliative care (PC). Traditionally confined to end-of-life management, PC should now be integrated as a transversal discipline throughout the entire disease trajectory. This article highlights the strategic importance of structured collaboration among PC Networks, Universities, and Medical Specialization Schools to foster advanced professional training, promote interdisciplinary research, and develop innovative, sustainable care models. SICP proposes an operational alliance between academic and clinical sectors, leveraging shared tools such as advanced educational programs, joint research initiatives, interprofessional training pathways, scientific journals, and national forums. The aim is to create a more equitable, accessible, and culturally embedded PC system, able to meet current and future challenges through targeted public policies, appropriate investments, and renewed ethical and cultural commitment. This integrated approach is essential to ensure that PC becomes a core component of healthcare delivery, improving quality of life for patients and their families.

Key words. Palliative care, integration, advanced training, research, innovative and sustainable care models.

Viviamo un’epoca che ci chiama con forza e urgenza a scelte coraggiose. La domanda di salute che proviene oggi dai cittadini e dalle comunità è diversa da quella di pochi anni fa: più complessa, più articolata, più urgente. I cambiamenti demografici, l’invecchiamento della popolazione, l’espansione delle patologie cronico-degenerative e la fragilità crescente dei contesti sociali ci chiedono di andare oltre l’approccio frammentato e ancora troppo legato alle fasi terminali presente nei nostri sistemi di cura. Non possiamo più accontentarci dell’esistente, né limitare il nostro sguardo a ciò che è “realistico”. Le cure palliative (CP) hanno bisogno oggi di una nuova visione, e soprattutto di una nuova alleanza capace di rinnovare il senso profondo del nostro lavoro: prendersi cura dell’umano nella sua interezza, per tutta la durata dei percorsi di malattia, costruendo Reti competenti e protezione intorno a persone malate e famiglie.

La Società Italiana di Cure Palliative (SICP) si fa portavoce di questa visione. Una visione che non nasce solo dai bisogni – pur reali e crescenti – di una popolazione che invecchia, che convive con malattie croniche, che vive nella fragilità. Ma nasce anche da una vocazione etica e culturale, che ci spinge a immaginare un sistema di cura più giusto, più inclusivo, più umano. Dove l’accesso alle CP non sia un privilegio geografico o economico, ma un diritto universale.

In questi trent’anni, la SICP ha camminato accanto alla Società italiana, intercettandone i cambiamenti, ascoltandone le attese spesso inascoltate. Oggi, più che mai, sentiamo che è arrivato il tempo delle alleanze. Non un’alleanza astratta, ma un’alleanza concreta e operativa tra le Reti di Cure Palliative, il mondo accademico e le Scuole di Specializzazione (SC.SP), nella consapevolezza che nessuno può bastare a sé stesso. In questo scenario, la collaborazione strutturata tra la SICP, le Reti di Cure Palliative e le Scuole di Specializzazione Universitarie rappresenta la chiave di volta di una strategia nazionale per il rilancio e l’evoluzione della disciplina.
Le Reti hanno bisogno di nuovi professionisti formati, capaci di leggere la complessità e abitare la relazione tra diversi professionisti. Le Scuole hanno bisogno di luoghi reali in cui sperimentare, apprendere, evolvere. L’Università ha bisogno di una medicina che rinnovi l’umanità del suo volto, voce della sua voce, della sua coscienza. La SICP è pronta ad essere il ponte tra questi mondi, costruendo insieme un progetto di sistema che ci consenta non solo di reagire alle sfide, ma di anticiparle, guidarle, trasformarle. È per questo che la SICP ha attivato un coordinamento nazionale tra le SC.SP, articolato per macroaree, e ha avviato una serie di strumenti operativi – tra cui il Gruppo Giovani, campagne informative, eventi interscuola – per favorire interscambio e consapevolezza. Le CP non possono più essere pensate solo come “cura del morente”. Sono, oggi più che mai, medicina della complessità, della persona, della relazione, e devono entrare con forza nei contesti ospedalieri, nelle Reti territoriali, nei modelli organizzativi innovativi. Devono essere sostenute da politiche pubbliche coraggiose, da finanziamenti adeguati, da una cultura sanitaria che riconosca il loro valore anche in termini di impatto economico e qualità della vita e di questo l’Università deve essere promotrice. Per questo stiamo investendo su:

una Scuola di Alta Formazione in management e politiche sanitarie nell’ambito delle CP,

progetti di ricerca condivisi su modelli innovativi e sostenibili,

stage e tirocini per studenti e specializzandi di ogni area della salute,

una rivista scientifica diretta congiuntamente e finalmente proiettata verso l’indicizzazione,

una co-progettazione del Congresso Nazionale che esprima la vera sinergia tra sapere e fare,

la convocazione degli Stati Generali delle CP, luogo simbolico e operativo del nostro rinnovamento.

Queste non sono iniziative isolate. Sono gesti politici nel senso più alto del termine: atti di responsabilità verso la collettività, verso i malati, verso le famiglie, verso il futuro della nostra professione.
Ma per trasformare le intenzioni in cambiamento, dobbiamo anche affrontare le resistenze che ancora ci frenano: la scarsa cultura palliativa, la frammentazione tra le Scuole, la debole attrattività della disciplina tra i giovani. Abbiamo il dovere di accendere la passione per le CP nelle nuove generazioni, offrendo non solo formazione, ma senso, prospettiva, identità.
È qui che lo spirito romantico e ideale delle CP deve incontrarsi e non scontrarsi con il pragmatismo della politica sanitaria. È necessario ed urgente realizzare ciò che abbiamo sognato: dobbiamo imparare a costruire realtà che custodiscano il sogno. Dobbiamo farlo perché ogni persona, in ogni luogo, possa sentirsi accompagnata, accolta, riconosciuta individualmente, fino all’ultimo istante e possa ricevere cure di qualità, eque, proporzionate, appropriate e sostenibili.

Abbiamo una finestra storica. Abbiamo gli strumenti. Abbiamo la competenza. Ma soprattutto, abbiamo una comunità professionale viva, motivata, pronta. Sta a noi ora trasformare questa energia in cambiamento sistemico. Perché il futuro delle CP non si aspetta: si costruisce.

Insieme lo faremo

Conflitto di interessi: gli autori dichiarano l’assenza di conflitto di interessi.