Guglielmo Venegas, un’altra perdita per le cure palliative italiane e inglesi

FRANCO DE CONNO




Già Direttore della SC di Cure palliative, Terapia del dolore riabilitazione – IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori, Milano.

Quando nel 1979 iniziammo a cercare di capire cosa succedesse ai malati di cancro quando iniziavano a non venire più in ambulatorio di terapia del dolore, prima cominciammo a chiamarli a casa e successivamente andammo a trovarli a casa. Il passo fu breve e ci rendemmo conto della assoluta necessità di seguirli nel cammino della fase terminale. Avevamo pochi mezzi ma tanta buona volontà. L’atteggiamento generale dei medici era: “Non c’è più niente da fare”. In questa fase la comparsa di un personaggio come Guglielmo Vanegas fu estremamente importante in quanto aveva lavorato a Londra in assistenza domiciliare al Royal Marsden e contribuì allo sviluppo e alla formazione del personale con l’empatia giusta per aiutare i pazienti. Purtroppo Guglielmo l’anno scorso ci ha lasciato, vittima del cancro, è già passato un anno; quindi, un suo ricordo mi sembra doveroso. Ha vissuto gli ultimi giorni in hospice e per fortuna ha beneficiato delle cure e dell’amorevole assistenza che per molti anni ha offerto e insegnato agli altri come fare. Le chiacchierate con lui mi mancheranno.

Un forte abbraccio alla sua famiglia.