Gli obiettivi del nuovo Consiglio Direttivo della SICP

GINO GOBBER

Presidente SICP.

Pervenuto il 18 gennaio 2020.

Riassunto. Il primo editoriale nel nuovo presidente della SICP contiene i saluti ai soci e lettori della rivista e, soprattutto, le linee di indirizzo e gli obiettivi societari per il prossimo futuro. In continuità con il precedente Consiglio Direttivo (CD), il nuovo CD vuole perseguire in primis il consolidamento della SICP e lo sviluppo delle Reti Regionali e Locali di cure palliative.

Parole chiave: Reti di cure palliative.

The targets of the new SICP Board of Directors

Summary. The first editorial of the new SICP president contains greetings to the SICP’s members and magazine’s readers and, above all, the guidelines, and corporate objectives for the near future. In continuity with the previous one, the new Board of Directors intends primarily to pursue the consolidation of SICP and the development of the Regional and Local Networks of palliative care.

Key words. Palliative care networks.

È buona consuetudine che il primo numero della Rivista italiana di cure palliative successivo al rinnovo del Consiglio Direttivo (CD) della nostra Società scientifica ospiti un editoriale di saluto che illustri le linee di indirizzo e gli obiettivi per il prossimo futuro. Nella consapevolezza della responsabilità che l’assunzione del ruolo prevede, è bene assicurare da subito che il CD neoeletto lavorerà in continuità con quanto ereditato dal Presidente e dal Consiglio Direttivo uscenti ai quali va ampia gratitudine per tutto il lavoro svolto che ha portato risultati importanti e ha aperto percorsi impegnativi e prestigiosi da completare.

Due sono le aree che l’attuale CD ha intenzione di presidiare in via prioritaria: il consolidamento della SICP e lo sviluppo delle Reti di cure palliative.

Il consolidamento della SICP

Nella previsione che venga accolta a breve l’istanza di accreditamento presentata al Ministero della Salute, andranno valorizzate le opportunità che ne conseguiranno. Su questa strada maestra il nuovo CD muoverà nei prossimi mesi con attenzione particolare a numerosi aspetti, fra cui:

la sollecitazione all’adesione alla SICP di tutte le persone impegnate a qualsiasi titolo nelle cure palliative e la fidelizzazione degli iscritti attraverso il coinvolgimento nella vita societaria;

il rinforzo del legame tra il CD nazionale e le Sedi regionali fornendo un sostegno ai Consigli e ai Coordinatori delle singole Regioni affinché assumano ogni iniziativa utile per proporsi alle istituzioni locali e regionali come interlocutori “forti” grazie a solide competenze e chiari obiettivi condivisi;

il proseguimento del progetto “SICP giovani” che si propone di favorire crescita e visibilità dei professionisti più giovani nel contesto di nuove e stimolanti sfide professionali, anche alla luce dell’inevitabile ricambio generazionale;

la promozione e il sostegno alla ricerca per tutte le professioni impegnate nelle cure palliative;

l’attenzione alla formazione. L’attività attesa dalle Reti di cure palliative e la dinamicità richiesta a tutti gli operatori richiedono competenze nuove che dobbiamo acquisire; abbiamo imparato in questi mesi a progettare percorsi formativi con modalità online inedite che stiamo utilizzando e utilizzeremo in futuro pur nella consapevolezza che la formazione in presenza concede spazi di crescita e condivisione non eguagliabili. Noi siamo quelli che siamo perché ci siamo formati da subito privilegiando la qualità della formazione e la logica d’équipe sia nella formazione che nell’attività di lavoro;

l’avvio della Scuola di specialità in Medicina e Cure palliative è un obiettivo prestigioso raggiunto grazie ad una straordinaria sinergia positiva; è d’obbligo che SICP si proponga come naturale interlocutore delle Scuole nelle sedi universitarie che saranno individuate ed impegni tutte le forze delle quali è capace per concorrere ad una formazione di eccellenza;

il consolidamento della collaborazione con le Società scientifiche con le quali SICP ha lavorato “storicamente” e l’apertura di nuove collaborazioni alla luce del potenziamento dell’attività per i pazienti non oncologici.

Lo sviluppo delle Reti di cure palliative

Sono trascorsi ormai dieci anni dall’approvazione della legge 38/2010 che ha aperto scenari prima solo ipotizzati, a partire dal diritto all’accesso alle cure palliative per tutte le persone che ne hanno bisogno. La presenza di una normativa avanzata nel panorama legislativo europeo ha comportato solo in parte l’apertura di percorsi organizzativi tali da rendere operativo quanto auspicato; molto è stato fatto ma molto resta da fare e qualche speranza rischia di andare delusa. Non è potestà della Società scientifica intervenire su decisioni organizzative che spettano a livelli istituzionali ben individuati; la Società può e deve però contribuire a chiarire ai decisori che istituire e potenziare le Reti di cure palliative dell’adulto e del bambino non sono solo obiettivi doverosi ma anche vantaggiosi e sostenibili per le organizzazioni sanitarie. Per esercitare tale ruolo serve una Società scientifica dinamica che si proponga come interlocutore credibile e affidabile. Per rinforzare le Reti è necessario lavorare sul livello base e sul livello specialistico, coinvolgere gli operatori di tutte le professioni ed intervenire su tutti i nodi. Abbiamo a disposizione alcune occasioni preziose per lavorare al potenziamento delle Reti:

il consolidamento dei rapporti istituzionali a tutti i livelli;

la ricognizione sui medici e gli infermieri impegnati a tempo pieno nelle Reti di cure palliative lanciata, d’intesa con il Comitato Tecnico-Sanitario del Ministero della Salute e con le Federazioni degli Ordini dei Medici e degli Infermieri, con una survey ospitata sul nostro sito. È strategico sapere quanti siamo e dove siamo collocati per poter progettare lo sviluppo delle cure palliative italiane;

l’accreditamento delle Reti di cure palliative (dell’adulto e pediatrica) nelle more delle indicazioni licenziate dalla Conferenza Stato-Regioni il 27 luglio 2020;

l’attenzione agli aspetti di sostegno “sociale”, a partire dai provvedimenti legati ai percorsi previdenziali ed assistenziali, per mettere a punto progetti sostenibili e non disperdere risorse che mai come adesso risultano preziose. È necessario che le figure professionali che meglio possono spendersi per tutelare questi percorsi con modalità di attivazione e tempistiche utili per i malati e per le loro famiglie, si rendano visibili all’interno delle Reti e della Società scientifica;

l’alleanza confermata e rinnovata con il Terzo settore, con la Federazione Cure Palliative e le Associazioni che sostengono le cure palliative con attività di volontariato e con quelle che fanno impresa sociale. Nessun risultato ottenuto in questi anni sarebbe stato possibile senza la sinergia con Federazione Cure Palliative, nel reciproco rispetto dei ruoli.

Come sempre SICP porterà il suo contributo alle riflessioni etiche sulle scelte di fine-vita, garantendo pari dignità alla pluralità dei pensieri e delle voci. Le opinioni differenti, pienamente legittime, sono un patrimonio prezioso della nostra Società e la rendono forte.

L’insediamento del nuovo CD è avvenuto nel pieno della seconda ondata della malattia pandemica che sta inevitabilmente condizionando pensieri e azioni di tutte le persone che, a vario titolo e responsabilità, operano nel sistema sanitario. Anche le Reti di cure palliative, gli hospice e l’attività domiciliare hanno subito e sofferto l’impatto della pandemia Covid-19 e non poteva essere altrimenti; l’organizzazione in un sistema di Rete ci ha però consentito di continuare ad operare in un contesto di criticità inusuale. Nel corso dell’anno appena chiuso abbiamo imparato cose che avevamo solo intravisto e che non avremmo potuto comprendere altrimenti: in questa difficile contingenza solo il dialogo e la collaborazione con pari dignità tra le cure palliative e vari settori della medicina specialistica possono, infatti, garantire appropriatezza, proporzionalità e giustizia. È doveroso evidenziare che, anche in questa impegnativa occasione, gli operatori delle Reti di cure palliative hanno saputo portare il loro contributo di idee e di lavoro per la tutela dei principi fondanti e per la sostenibilità del Sistema Sanitario Nazionale.

Conflitto di interessi: l’autore dichiara l’assenza di conflitto di interessi.