Il core curriculum SICP per l’assistenza spirituale
in cure palliative

GUIDO MICCINESI1, CLAUDIO RITOSSA2, A NOME DEL GRUPPO DI REDAZIONE DEL CORE CURRICULUM*

1Psichiatra ed epidemiologo SC Epidemiologia Clinica e di supporto al Governo Clinico, Istituto per lo Studio, la Prevenzione e la Rete Oncologica – ISPRO, Firenze; 2medico palliativista, Luce per la vita, Torino.

*Gruppo di redazione del core curriculum: Guido Miccinesi, Claudio Ritossa, Luca Manfredini, Giovanni Zaninetta, Mario Cagna, Filippo Laurenti, Simone Valerani.

Pervenuto e accettato il 4 novembre 2019.

Riassunto. La SICP ha appena rilasciato un core curriculum sull’assistenza spirituale in cure palliative. Il campo dell’assistenza spirituale in cure palliative è già da molti anni conosciuto e in grande evoluzione come luogo di incontro inter-disciplinare e di integrazione delle dimensioni del senso e della trascendenza, largamente intesa, con le altre dimensioni della cura; ma di fatto, nella pratica clinica, è stato valorizzato da pochi. Ora, attraverso la proposta di un core curriculum, la SICP indica un movimento internazionale da prendere come riferimento, un linguaggio da imparare a condividere, degli strumenti che possono aiutare nella pratica clinica soprattutto per raggiungere il coinvolgimento di tutti, e infine delle indicazioni ben articolate per presentare progetti di formazione.

Parole chiave. Spiritualità, cure palliative, formazione all’assistenza spirituale.

The core curriculum for spiritual assistance in palliative care.

Summary. The Italian Society for Palliative care has just delivered a core curriculum for spiritual assistance in palliative care. Spiritual assistance is a well-known topic in palliative care too, and it keeps evolving as an interdisciplinary field where search for meaning and transcendence are integrated with all the other dimensions of care; anyway, in daily practice it still deserves more focused attention by clinicians. The proposal of a dedicated core curriculum allows to choose an international cultural movement as a major point of reference, to propose a common language to discuss about these topics, to select some validated tools useful for engaging the whole team in this dimension of care, and eventually to give detailed description of steps and competences helpful to formulate spiritual assistance training projects.

Key words. Spirituality, palliative care, spiritual assistance training.

Dopo un cammino di tre anni e una sosta di riflessione e rilettura critica di sei mesi, col contributo delle diverse decine di persone che hanno partecipato a seminari dedicati al tema in tre distinte edizioni del convegno nazionale della SICP e una sintesi delle critical opinion espresse da 19 referee indipendenti, la SICP ha appena rilasciato un core curriculum sull’assistenza spirituale in cure palliative (https://www.sicp.it/aggiornamento/core-curriculum/2019/12/core-curriculum-per-lassistenza-spirituale-in-cure-palliative/).

L’assistenza spirituale ha aspetti di trasversalità che è importante mantenere nei primi anni di messa in rilievo di questa dimensione della cura. Per questo non si configura un core curriculum per l’assistente ma solo per l’assistenza spirituale. Questo non preclude a future migliori definizioni di una specifica figura professionale dedicata, ad integrazione dell’equipe di cure palliative.

Il campo dell’assistenza spirituale in cure palliative è già da molti anni conosciuto e in grande evoluzione come luogo di incontro inter-disciplinare e di integrazione delle dimensioni del senso e della trascendenza, largamente intesa, con le altre dimensioni della cura; ma di fatto, nella pratica clinica, è stato valorizzato da pochi. Ora, attraverso la proposta di un core curriculum, la SICP indica un movimento internazionale da prendere come riferimento, un linguaggio da imparare a condividere, degli strumenti che possono aiutare nella pratica clinica soprattutto per raggiungere il coinvolgimento di tutti, e infine delle indicazioni ben articolate per presentare progetti di formazione.

Il documento sull’assistenza spirituale indica come autorevole l’impostazione data negli Stati Uniti dalle Consensus guidate da Christina Puchalski1-3 e riviste dall’apposita task force dell’EAPC, con integrazioni di pregio, nel 20114: sono impostazioni che accettano il contributo di discipline diverse all’arricchimento della nostra comprensione della spiritualità umana, senza esaltarne una sola né squalificarne alcuna. In particolare – nel documento in oggetto – alla psicologia viene riconosciuto un ruolo importante ma alla pari con le altre discipline che si affacciano su questa dimensione5, alla religione viene riconosciuta la piena appartenenza alla ricerca spirituale dell’uomo6, e si suggerisce la necessità di affiancare alla riflessione bioetica pratica, quella che si fa con le decisioni singolari e irripetibili che mettono al centro la persona malata, la ricerca spirituale stessa che può dare sostanza e profondità alle scelte personali7.

Il linguaggio scelto per il documento, linguaggio che in questo campo è più efficace quando più creativo e irripetibile, tanto da scoraggiare ogni messa a comune che dia più omogeneità ai tanti contributi in questo campo, è piegato alla necessità di un documento di questo genere quanto basta, con l’utilizzo cioè di poche definizioni preziose per migliorare lo scambio delle esperienze.

Inoltre si propone una selezione di strumenti utili alla raccolta della vita spirituale dei malati e dei loro familiari, che possono essere utili soprattutto per accrescere la trasversalità dell’approccio, cioè per abilitare a questa raccolta tutta l’équipe.

Tutti questi aspetti sono svolti nelle prime due parti del documento, di cui è anche dichiarata la radice ultima in un percorso lungo di condivisione nei seminari che SICP ha promosso negli anni scorsi. La terza parte si addentra, invece, in modo ancora preliminare per quanto già affascinante, nella assistenza spirituale per malati pediatrici e loro familiari. Qui il quadro è reso estremamente più complesso per l’interazione di generazioni diverse e per la rapida evolutività del sentire e dell’espressione dei piccoli8; ci aspettiamo quindi proprio per questa parte la massima crescita ed evoluzione nei prossimi anni.

Il documento si impegna largamente nella sua quarta e ultima parte a definire dei livelli formativi distinti, analizzati su diverse dimensioni e pensati per ruoli diversi, fino a quello dell’assistente spirituale, sempre facendo riferimento a modelli internazionali già sperimentati e riconosciuti validi. Su questa base dovrebbe essere più semplice negli anni futuri coordinare, eventualmente anche a livello SICP, progetti formativi completi, basati sulla maturazione personale e sull’acquisizione di specifiche competenze.

Saprà il movimento delle cure palliative, nella sua incessante evoluzione, accogliere questa spinta, comprendere la centralità del discorso dei valori personali da far emergere e mettere a fuoco quando si comincia seriamente a dare valore alle scelte, scoprire la trascendenza nelle relazioni di cura e nel viaggio della malattia?

Sapremo, tutti, integrare gli assistenti spirituali nel lavoro dell’équipe? Sapranno gli assistenti già operativi sul campo trovare nuovo slancio e condividere la propria competenza e passione, e allargarla alle nuove sensibilità e ai nuovi bisogni?

Potrà in definitiva la proposta del core curriculum della SICP ‘servire’ la continua crescita di una cultura di cura ‘integrale’ cui tutta la medicina, nascostamente, guarda per non perdersi progressivamente fra proceduralizzazione e frammentazione?

L’augurio più grande che ci facciamo è che questo core curriculum sollevi interesse ed evolva, esso stesso, in forme sempre più adeguate al mondo e alla speranza che noi tutti viviamo.

Conflitto di interessi: gli autori dichiarano l’assenza di conflitto di interessi.

Bibliografia

1. Puchalsky CM, Ferrell B, Virani R, et al. Improving the quality of spiritual care as a dimension of palliative care: the report of the consensus conference. J Palliat Med 2009; 12: 885-904.

2. Puchalski CM, Vitillo R, Hull SK, et al. Improving the spiritual dimension of whole person care: reaching national and international consensus. J Palliat Med 2014; 17: 642-56.

3. Puchalski CM, Sbrana A, Ferrell B, et al. Interprofessional spiritual care in oncology: a literature review. ESMO open 2019; 4: e000465.

4. Nolan S, Saltmarsh P, Leget C. Spiritual care in palliative care: working towards an EAPC task force. EJPC 2011; 18: 86-9.

5. Toccafondi A, Miccinesi G. Spiritualità e psicologia. in Libro italiano di medicina e cure palliative terza edizione. Milano: Poletto Editore 2019, 574-9.

6. Pargament K, Magyar‐Russell GM, Murray‐Swank NA. The sacred and the search for significance: Religion as a unique process. J Soc Issues 2005; 61: 665-87.

7. Leget C. Art of living, art of dying: spiritual care for a good death. London: Jessica Kingsley Publishers, 2017.

8. James W, Fowler JW. Stages of faith. The psychology of human development and the quest for meaning. New York City: Harper & Row, 1981.